The Town – Ben Affleck

The TownBen Affleck non piace ai critici: e’ sempre troppo o troppo poco qualcosa.
Soprattutto per i (re)censori nostrani, il mascellone di stampo imperialista suscita antichi rancori e ricordi di libretti rossi che ottenebrano giudizio e opinioni e poi diciamocelo, per alcuni la critica a prescindere e’ l’unica alternativa al tornio, lavoro peraltro dignitosissimo che tanto avrebbe bisogno di cinefili impegnati e critici militanti.
Sia chiaro che anche il nostro le sue belle sfondate nel mondo dell’inutile le ha passate e certo non ha lesinato ruoli dell’eroe con bionda sbavante al fianco ma trovo sbagliata e ingenerosa la sfilza di equivalenze belloccio = inespressivo = pessimo attore = pirla.
Comunque la si pensi in “The Town” si cimenta non solo come attore ma per la seconda volta si piazza dietro la macchina da presa per dirigersi in una storia che piu’ cucita addosso di cosi’ non si puo’.
Doug MacRay e’ il bravo ragazzo dal grande cuore generoso che la scomparsa della madre in giovane eta’, il padre pluripregiudicato, gli amici delinquenti e la ragazza che fa la vita, non sono riusciti a cancellare.
La bella manager presa in ostaggio durante una rapina deve essere tenuta sotto controllo, ingrato compito che il nostro eroe si sobbarca finendo per innamorarsene. La polizia pero’ non molla e gli affetti, il futuro, la sua stessa vita e’ in serio pericolo, il tutto sullo sfondo di una bellissima ed inusuale Boston, citta’ alla quale Affleck e’ affezionato essendo questo il secondo film su due qui ambientato.
Non si grida al miracolo ma la regia e’ discreta.
Non ci sono colpi di coda geniali ma la lezioncina sul nuovo action movie di stampo poliziesco e’ ben assimilata.
La storia ha buchi spaventosi dovuti forse alla riduzione dalle quattro ore originali alle due viste al cinema ma ho ugualmente trovato interessante lo sguardo sulle nuove frontiere del crimine.
CSI non e’ solo un telefilm e le docce esfolianti non appartengono esclusivamente al futuro di “Gattaca” quando l’analisi delle tracce organiche sulla scena del crimine rientrano nelle precauzioni dei delinquenti di periferia.
Il film si guarda, il ritmo e’ buono, il livello di fesserie non supera il giallo e Affleck non e’ quel cane d’attore che qualcuno prova a dipingere anzi mi spingo a dire che come Eastwood negli anni ’70 era considerato il reazionario dall’espressivita’ di una borsa in pelle mentre oggi e’ annoverato tra i grandi del cinema, anche il nostro potrebbe sorprendere in futuro. Ci ritroviamo qui tra 40 anni, puntuali mi raccomando.

Scheda IMDB

2 Responses to The Town – Ben Affleck

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