Foto/Industria – Danielle Udogaranya – Fondazione del Monte / Linda Fregni Nagler – Palazzo Boncompagni – Bologna, 21-10-2023

Danielle Udogaranya

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Linda Fregni Nagler

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Art City 2023 Parte 1 – Bologna 04-02-2023

Antonella Panini alla Quadreria 1

Antonella Panini alla Quadreria

Pinuccia Bernardoni

Pinuccia Bernardoni, Fondazione del Monte

Lucy   Jorge Orta, Oratorio San Filippo Neri

Lucy + Jorge Orta, Oratorio San Filippo Neri

Bettina Buck Bo

Bettina Buck, Palazzo De’ Toschi

(continua)

Libero spazio libero – Fondazione del Monte, Bologna 02-04-2022

Libero spazio libero 1

Libero spazio libero 2

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Art City 2020, Bologna 25-01-2020 (II parte)

Art City 2020 5

3 Body Configurations. Claude Cahun – Valie Export – Ottonella Mocellin

Art City 2020 6

Elulalia Valldosera

Art City 2020 7

Spazio Labo’

Art City 2020 8

Donatella Lombardo

Jack Kirby, Mostri, uomini, dei – Fondazione del Monte, Bologna 01-12-20178

Kirby del Monte 1

Kirby del Monte 2

Operabuffa. Arguzia e spirito nell’arte contemporanea – Fondazione del Monte, 03-03-2018

Operabuffa - Erwin Wurm

Operabuffa - Andrea Renzini

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Jacovitti, Il Teatro perpetuo – Fondazione del Monte, Bologna 09-12-2017

Jacovitti Bologna 1

Jacovitti Bologna 2

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Oltreprima – Fondazione del Monte, Bologna 18-03-2017

Oltreprima - Marcello JoriDel lungo strascico di Art City, restava ancora questa mostra alla Fondazione del Monte, luogo a me caro perche’ nei suoi pur limitati spazi espositivi, riesce a proporre cose molto interessanti, alcune notevoli come e’ il caso di "Oltreprima:  la fotografia dipinta nell’arte contemporanea". Il titolo racconta gia’ tutto, come si puo’ realizzare il connubio tra pittura e fotografia, sposalizio in apparenza inconciliabile ma che dal pittorialismo in avanti s’e’ dimostrato non solo possibile ma originale e denso di sviluppi inaspettati e sorprendenti. La mostra non vuole raccontare la storia di questo sposalizio ma restringe l’arco temporale dagli anni 60 ai giorni nostri, dimostrando come non vi sia mai stata una fase calante nella creativita’ degli artisti. Interpretare la fotografia quindi, reinventarla, ricontestualizzarla spesso, apportando il segno distintivo e peculiare che definisce il valore dell’artista o la sua impronta unica e imprescindibile. Non si parla quindi solo di inserimenti e aggiunte, talvolta l’assenza con interventi che possono essere sottrattivi, ridefinisce il significato attraverso la deformazione del significante.
La varieta’ degli interventi e’ elevata e cio’ che si trova solitamente ha la doppia valenza di sorprendere e far riflettere, percio’ si gustano queste opere due volte. Anzitutto serve complimentarsi con la Fondazione e le sue curatrici Fabiola Naldi e Maura Pozzati che hanno saputo cogliere l’essenza del progetto raccontandolo attraverso le possibili declinazioni tecniche e tematiche, esponendo opere storiche e recenti, campionari diversi e ben rappresentativi. I nomi sono noti, alcuni notissimi come Franco Guerzoni, Piero Manai e Luigi Ontani giusto per giocare in casa ma non poteva mancare Mario Schifano e Marcello Jori, due nomi ben noti e protagonisti del genere. A seguire molti altri ma e’ una bella mostra aperta fino al 15 Aprile, compatta ma non minore. Da vedere assolutamente.

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Chris Ware. Il palazzo della memoria – Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Bologna 26-11-2016

Chris Ware. Il palazzo della memoriaAmo i comics da che sono nato, percio’ eventi quali Bilbolbul, il festival del fumetto che annualmente si tiene a Bologna mi fa sempre piacere. Certo, non e’ il mio fumetto e in tutta l’operazione  pesa l’aria viziata di un certo settarismo che pervade l’intera operazione, pero’ prendiamo quello che c’e’ e soprattutto quello che ci piace. Alla Fondazione del Monte di Bologna troviamo l’evento piu’ importante della manifestazione. Dal 26 Novembre al 7 Gennaio 2017 va in scena Chris Ware, sottotitolo "Il palazzo della memoria".
Prima volta in Italia con una monografica, troviamo in lui un grande cartoonista vincitore di un numero abnorme di premi e figlio di altrettanti padri, anzi in lui riconosciamo un percorso lungo tutto il XX Secolo, anche prima se iniziamo dal liberty di  Winsor McCay al graphic design piu’ estremo, al punto da confondere la sua matita per un prodotto CAD.
Tratto pulitissimo asettico, in contrasto con storie molto intime, drammatiche, un’emotivita’ soppressa, ingabbiata nelle griglie perfette di un disegno da osservare tavola per tavola, dettaglio su dettaglio. Ware e’ noto non solo per il fumetto ma per i tanti lavori come grafico. Facilmente lo si ricordera’ per le copertine del "magazine, il New Yorker" ad esempio e malgrado il vuoto del suo contenuto, lo stesso dei suoi lettori del resto, ben identifica in Ware grandi messaggi quando il messaggio e’ nel presentarsi cosi’ come si e’ e si vede.
Le tavole esposte sono quelle originali dalle serie piu’ celebri, "Building Stories", "Jimmy Corrigan", "Quimby the mouse" e molte altre. Vi sono anche gli albi da leggere e consultare e un piccolo video. Personaggio interessante, molto americano, uno stile mentale che troviamo nelle storie spesso autobiografiche e che segnano un muro con la cultura, la nostra, non certo invalicabile ma che richiede un certo sforzo per essere superato.

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