Motorman – David Ohle
11 febbraio 2011 1 commento
"Motorman – Un romanzo ancora piu’ strano" recita titolo e sottotitolo in copertina ed e’ gia’ stranezza che un romanzo uscito 30 anni prima del suo seguito, venga catalogato come prequel.
Ricapitoliamo dunque: Stati Uniti, 1972 esce "Motorman", nel 2004 il seguito "Age of Sinatra" e ristampa di "Motorman".
L’Italia nel 2007 vede la pubblicazione de "L’era di Sinatra" e il 2008 di "Motorman".
Confusi? Aspettate di leggere i libri prima di esserlo.
A lungo ho riflettuto in quale dimensione collocare questi romanzi..
Non e’ un mondo alieno, troppe similitudini col nostro e per le stesse ragioni non puo’ essere un tempo anteriore, forse perso da milioni d’anni.
Potrebbe essere il futuro ma quale sconvolgimento sociale puo’ rendere normale sacrificare un polmone per trapiantare quattro cuori di pecora.
Le dimensioni parallele di qualche multiverso o omniverso ovviano sempre tutto ma e’ piu’ stimolante credere come i filosofici stoici, in un ciclico reboot cosmico con tempo e storia a ripetersi, simili ma non uguali per spiegare un Sinatra e la sua era, strani trapianti, insetti ed uccellini come normale dieta quotidiana. Del resto, ed e’ sorprendente constatarlo, non e’ una idea molto dissimile dalla teoria che vuole l’universo rimbalzare in espansioni e contrazioni, ricorrente ma sempre diverso per l’aumento dell’entropia come descritto dal secondo principio della termodinamica.
E perche’ non pensare che un mondo tanto alieno eppure cosi’ riconoscibile sia causato da variazioni miliardesime all’interno delle quattro forze che regolano tempo e materia o perche’ non un mezzo spin mancante o in eccesso a uno dei tanti quark conosciuti?
Strane considerazioni per strani romanzi ma e’ questa la forza delle idee innovative, delle piccole rivoluzioni del pensiero originate da chi va oltre le mura dell’ordinario.
Piu’ efficace e’ rimandare a quell’inizio de "L’era di Sinatra" da poco pubblicato su queste pagine.
Di "Motorman" rispetto al suo seguito, ho apprezzato lo stile piu’ sobrio, il ridotto numero di folli situazioni che alla lunga appesantiscono la narrazione, fermo restando che entrambi i testi vanno avidamente succhiati nell’ordine che piu’ aggrada perche’ indifferente.
Straniante, scivoloso effetto organico che impregna pagine e pensieri, ribrezzo che copula col sublime tra miasmi e fluidi, il gusto amaro di un cibo ripugnante che sazia e riempie lo stomaco quando la fame e’ insopportabile.
L’esperienza e’ fisica, violenta e per questo liberatoria ed ispiratrice, mistica scaturita dal dolore e pensare e’ facile quando il cosmo e’ una pagina bianca da riscrivere.
Aprite gli occhi, questo e’ un nuovo mondo e qui vi lascio con le note di copertina.
"Protagonista è il giovane Moldenke, che ha già quattro cuori di pecora, e vive in un mondo allucinato dove si trapiantano parti del corpo a volontà, uomini gelatinosi sono ridotti a schiavi e burocrati isterici si accaniscono sulle forniture luce/gas di cittadini ignari. L’universo creato da David Ohle è un mix inquietante tra un Burroughs disintossicato (ma rimasto sotto) e un Kafka ossessionato dal meteorismo e dal muco. Il tutto legato da qualcosa di inspiegabile, alieno, banalmente spaventoso."