Sorelle Materassi (Film) – Ferdinando Maria Poggioli

Sorelle Materassi-FilmTrasposizione questa volta cinematografica delle "Sorelle Materassi" in un film importante seppur realizzato in un periodo difficile, in un contesto talmente complicato che ogni considerazione tecnica ed artistica passa in secondo piano.
Ancora piu’ grave e significativo e’ il suicidio o presunto tale, del regista che avverra’ l’anno seguente a pochi mesi dall’uscita di quest’ultimo suo film, avvenimento che cito in sua memoria e per completezza d’informazione, dal momento in cui pare che tra le cause vi siano le aspre critiche ricevute.
Protagoniste sempre le sorelle e come potrebbe essere diversamente, sempre piu’ difficile nel portarle sullo schermo in 72 minuti di girato con le ristrettezze economiche della guerra a pesare non poco.
Per questa ragione la storia ha un retrogusto diverso rispetto il romanzo, leggero ma non troppo, piede pigiato sulla sensualita’ del nipote qui nelle vesti ruffiane e sornione del giocattolo per signore di una certa eta’, navi scuola con ancora qualche miglio da percorrere nella carena, un po’ come le sorelle che in questa versione non nascondono una passione carnale scevra da ogni innocenza pur essendo ormai, come posso dire, fuori produzione da troppo tempo ma a chilometri zero.
Il ruolo delle Materassi fu affidato alle celebri sorelle Gramatica, perfette nell’arte e nell’esperienza, meno nell’eta’ di venti anni superiore ai loro personaggi, il che da quasi settantenni, appaiono un po’ grottesche nel fare le fusa, passando infatti da scimmie su carta a gattine su celluloide, col giovane nipote.
Piu’ nel ruolo la Calamai come Peggy, imperiosamente passata da americana ad argentina e chi meglio nella donna emancipata se non colei che prima ha mostrato il seno scoperto nel cinema italiano e una Paola Borboni altra donna da combattimento che in quanto a nudita’ e vizio ne sapeva almeno quanto la nobildonna russa del suo personaggio.
Ad ogni modo il film non regge, con o senza il confronto col libro. Troppo aspro il tono, troppo severe le Gramatica, quando cerca di divertire diviene caustico, troppo in bilico tra farsa e dramma, per non parlare della parte finale completamente incentrata e inventata su Remo che passa cosi’ da mezzo a fine del soggetto.
Una commedia trasformata in dramma nazionalpopolare e nel cambio drastico di direzione, non nei tempi, nei modi e mezzi, boccio perche’ sono convinto si potesse fare di meglio.

Scheda IMDB