GAM Achille Forti, Palazzo della Ragione – Verona 9-01-2016

GAM Achille Forti, Palazzo della Ragione 2016La trasferta veronese non si e’ limitata all’immancabile giro turistico e alla mostra di Tamara de Lempicka ma proprio a lato della Piazza delle Erbe, si trova lo spettacolare Palazzo della Ragione, di suo un ottimo motivo per visitarlo al quale va aggiunto il GAM con la collezione Achille Forti, percio’ l’ingresso si fa d’obbligo.
Tralasciamo storia, annessi e connessi che chiunque puo’ leggere sul sito, resta il fatto che ancora una volta tanto si deve a iniziative private di ricchi borghesi o imprenditori illuminati, che hanno votato vita e risorse all’arte. Il bello attrae il bello o forse la virtu’ si nutre di virtu, percio’ nel tempo si sono aggiunte altre collezioni e opere importanti.
E’ superfluo esaltare la bellezza delle sale, una visita nella visita, un contrasto con le opere contemporanee che crea un senso profondo di continuita’, un percorso di storia, vita e arte con sale dedicate a periodi o artisti ben contestualizzati per epoca o tematica. Si entra e le prime sale sono dedicate alla citta’ di Verona, immagini di cio’ che fu con pittori e scultori che dai primi dell’800 ne ritrassero palazzi e vita comune.
Il legame tra la citta’ e i suoi artisti resta comunque il filo conduttore anche nelle sale successive che attraversano il novecento sino alla nutrita esposizione di artisti del Fronte Nuovo delle Arti e Gruppo degli Otto e in generale a una bella rappresentanza dell’avanguardia di quegli anni.
E’ superfluo elencare cio’ che si puo’ vedere con dovizia di particolari sul sito ma giusto per destare un po’ d’interesse, mi piace ricordare un favoloso Hayes (ora in prestito alla mostra a lui dedicata a Milano), i molti Casorati, il "magico" Cagnaccio di San Pietro, Alfredo Savini tra verismo e simbolismo, il novecento raccontato da Mario Tozzi e tanti altri. Non posso non menzionare un gigantesco Sironi, di formato e qualita’, due Vedova altrettanto grandi e altrettanto importanti. E ancora Afro e il fratello Mirko Basaldella, Balla, de Pisis, insomma credo sia chiara la qualita’ delle opere esposte. Vero e’ che la mostra non e’ troppo impegnativa per numero dei quadri ma la documentazione e’ eccellente, le didascalie precise, l’illuminazione  molto curata e comunque la qualita’ e’ altissima e ci si smarrisce incantati tra i saloni. L’invito a visitare palazzo e mostra e’ percio’ scontato e sentito

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