RoboCop 3 – Fred Dekker

RoboCop 3Per chi c’era, "RoboCop" fu un film importante. Verhoeven alla regia ma poco ci importava perche’ cio’ che contava era l’idea nel soggetto, la fantascienza ovviamente e quel tocco d’ironia che al giovane spettatore piace sempre.
"RoboCop 2" piacque molto meno, tolto il sottoscritto che riconobbe nella mano di Frank Miller alla sceneggiatura, tutta la sua caustica inventiva che tanto ha amato nei comics e comunque il sempre eccellente Irvin Kershner non fece rimpiangere nulla della vecchia direzione.
Arriviamo percio’ al terzo capitolo che spinge oltre il difficile rapporto tra politica, affari, giustizia e cittadini con in mezzo la polizia che a stento controlla cio’ che puo’ e che anche internamente ha le sue belle gatte da pelare. Se poi come s’e’ visto, i soldi dettano legge nelle forze dell’ordine, diventa difficile fare il proprio mestiere.
In tutto questo, RoboCop, un ex poliziotto scampato alla morte pagando il prezzo della trasformazione in cyborg, vive sulla propria pelle e ingranaggi, il conflitto tra dovere morale e dovere imposto, sempre in bilico tra uomo e macchina non riuscendo a completare l’uno e l’altro. Sballottato come un oggetto di proprieta’, il lato umano si ribella e nella sua ribellione c’e’ l’urlo di un tempo senza etica dove la legge e’ regolata dal denaro e il cittadino un peso da gestire per chi vuole edificare il nuovo calpestando il vecchio.
Detta cosi’ sembra anche un film serio ma non lo e’.
Miller e’ sempre ai testi ed ha le sue colpe gonfiando il soggetto oltre il lecito senza svilupparlo veramente, limitandosi quindi a moltiplicare quanto gia’ ha fatto leggere.
Fred Dekker alla regia e’ letterale e scontato, inadeguato per un film che ci mette poco a passare dal feroce al grottesco. Budget enorme, la macchina dei soldi attorno alla pellicola spinta con l’acceleratore al massimo eppure Dekker ha massacrato la serie ma non il personaggio sopravvissuto nei giochi, videogiochi e comics fino al recente remake. Ma per questo rimando a Tersite la mia antimusa per eccellenza colpevole di avermi fatto rivedere anche questo film. Da evitare senza i primi due capitoli e anche con questi, pensarci su.

Scheda IMDB

15 Responses to RoboCop 3 – Fred Dekker

  1. Francesca says:

    Addirittura “antimusa” 😀

    • Ma certo! In fondo una Musa chi e’ se non colei che illumina la strada del prescelto ispirandogli meraviglie? Per colpa tua invece ho rivisto il peggio del cinema tutto. Ti pare immeritato il titolo? 🙂

      • Francesca says:

        Figurati, lo trovo divertente oltre che veritiero. In fondo anche l’orrore ha la sua specifica bellezza 😀

      • Ma che scherzi, anzi! Avercene piu’ regine del male che principesse 🙂

      • Francesca says:

        Questa cosa della regina del male mi piace 😀

        (lo dici poi a una che da sempre fa il tifo per Dracula e che detesta le principesse che cantano con le farfalle nei film di Walt Disney – manco fossero in pieno trip)

      • Appunto, piena comunione d’intenti. E parlando Disney sapendo che i dalmata mi danno fastidio pensa un po’ per chi tifo…! 😉

      • Francesca says:

        …per carità! i cagnolini perfetti, con la famiglia perfetta… al rogo subito 😀

      • O in permuta al ristorante cinese. Ai coreani piacciono, vuoi vedere che… 🙂

      • Francesca says:

        😀 buongustai… nemmeno il buon Beppe Bigazzi oserebbe tanto

      • E a questo punto per alzare l’audience puntiamo anche noi al cibo, anzi restiamo coerenti con cibo e cinema.
        Visto che stai ripercorrendo la filmografia di Kim Ki-duk, cerca “Address unknown”, film tristissimo e bellissimo sul disagio giovanile, dove tra le altre, per vivere si possono anche allevare cani da macellare.
        Piu’ leggero e divertentissimo, “Barking dogs never bite” di Bong Joon-ho al suo esordio, dove finalmente qualcuno tenta di cucinarsi uno stramaledettissimo barboncino.

        Barking Dogs Never Bite – Bong Joon-ho


        Per buongustai! 🙂

      • Francesca says:

        I barboncini e i chihuaua mi suscitano lo stesso triste dubbio: sono veramente cani? Parliamone. Persino i volpini li odiano, che già sono sul crinale pantegana/cane… insomma, parto da questo assunto, ma cercherò ugualmente questo Bong Joon-ho 😀
        Address unknown… lo sto cercando da parecchio tempo, avendolo visto parecchie volte accostato a La guardia costiera… mi impegnerò ulteriormente… ma già sono contenta che sono riuscita ad accaparrarmi Moebius e Pietà.

        Pensa te m’hai fatto appena ricordare Gummo e i gatti! non saranno i cani, ma siamo lì…

      • Ti confido un segreto…
        http://canenico.blogspot.it/

        PS: il canestraccio non era mio ma e’ riuscito a rovinarmi la vita lo stesso…

      • Francesca says:

        Aspetta… ma è un barboncino o un bolognese?

        Io ho avuto tre bolognesi e facevano tutti la stessa cosa. Dormivano. Si alzavano, scodinzolavano e dormivano. Raramente correvano. Mai una volta hanno riportato il fatidico legnetto. Mai.

        ps. ahahaha favoloso

      • Non saprei dirti, a me l’hanno venduto come barboncino. Venduto in senso lato s’intende perché era gia’ a casa della morosa quando iniziai a frequentarla.
        In realta’ a quel tempo domandai con molta delicatezza quanto vivessero quei simpatici cagnolini che compensavano la puzza con la simpatia. Mi rispose che gli restavano si e no 2 o 3 anni perché era vecchio. Ne ha campati altri 8, cane maledetto e dire che di trappole gliene tesi non poche ma temo purtroppo di avergli allungato la vita mettendolo in forma invece di fargli esplodere il cuoricino per fatica e stress.
        Per dire che se non sono del tutto contrario allo stufato di cane, non e’ per cattiveria. Non soltanto almeno.

  2. Pingback: Robocop – Jose Padilha | Ultima Visione

Lascia un commento