Crying Freeman – Christophe Gans

Crying freeman"Crying Freeman" fece parte di quell’avanguardia manga che in breve avrebbe invaso la penisola e che ancora oggi imperversa in edicole e librerie.
Erano gli anni in cui divoravo fumetti come mentine e farsi travolgere da quell’onda meravigliosa fu fonte di gioia e grande piacere.
Malgrado siano passati piu’ di venti anni, ricordo con precisione l’attesa uscita dell’albo, la vicenda serissima esplosa con un tratto piu’ occidentale del solito e una sensualita’ strabordante che solleticava qualche corda in piu’ oltre al piacere del fumetto…
Il Freeman e’ un killer al soldo di una antica e potentissima organizzazione malavitosa cinese e durante un omicidio comandato, incontra lei, la bellissima Emu ed invece di ucciderla se ne innamorera’ condannando entrambi a morte per mano della sua organizzazione e quella antagonista.
Soli contro tutti in pratica e non sara’ facile uscirne vivi.
Confesso che da tempo volevo affrontare la trasposizione cinematografica del fumetto, primo per curiosita’ ma anche perche’ stranamente, non e’ stata stroncata con infamia, diciamo non sempre.
Nondimeno Gans alla regia, alla sua opera prima, e’ stato il motivo per cui ho deciso di non far passare altri anni.
Direzione pregevole che si apprezza per la buona mano ma soprattutto per una coerente ed equilibrata interpretazione della storia smentendo in parte la considerazione che in Occidente non sappiamo leggere l’Oriente. La somiglianza dei protagonisti e’ impressionante e sono certo che i lettori del fumetto avranno apprezzato almeno quanto me e l’interpretazione non mi spingo a definirla ottima ma siamo li’ attorno.
Azzeccati ed efficacii quindi e Tcheky Karyo impreziosisce il tutto.
Leggero ma bello. Bravo Gans, bravi tutti.

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