Alberto Biasi: Gli Ambienti – Fondazione Palazzo Pretorio, Cittadella (Pd) 5-11-2016

Alberto Biasi, proiezione di luce e ombraArte cinetica, optical, arte programmata, tanti modi per definire un unico grande movimento che alla fine degli anni ’50 focalizzo’ energie e idee che da tempo agitavano le acque dell’avanguardia. Grande fu il fermento, tanti i nomi illustri impegnati come tanti furono i gruppi nei quali gli artisti si raccolsero. Tra questo il Gruppo N al quale aderi’ Alberto Biasi. Arte, politica, rivoluzione, tanti forse troppi elementi da confinare in un solo ambito percio’ alla fine il movimento si disperse da una parte nella pop art, dall’altra nell’arte povera oppure si confuse col design o si sfumo’ in varie declinazioni minimal. Per paradosso fu quindi l’abbondanza d’idee a far si che ancora oggi si ricordino meglio gli epigoni che gli originali. Di quel periodo non molti sono sopravvissuti mantenendo intatta la purezza e le energie iniziali ma Alberto Biasi e’ certamente tra questi.
Di tutta la produzione dell’artista padovano alla Fondazione Palazzo Pretorio troviamo cio’ che meglio rappresenta del suo lavoro la condivisione dell’opera intesa come forma di riempimento e arredamento, interazione con chi visita o vive l’ambiente. Nel ripetere le esperienze collettive e radicali che presero piede qualche anno dopo e che in fondo appartengono intimamente all’arte contemporanea. Le installazioni operano all’interno di un sistema programmato eppure imprevedibile, trasformando l’uomo in parte integrante del Alberto Biasi, spazio elasticomeccanismo.
La mostra percio’ e tante cose assieme: una retrospettiva illuminata del lavoro di Biasi, un fantastico esempio di come si possa far parte dell’opera stessa e un esempio ancora oggi attuale e stupefacente di un diverso modo d’intendere lo spazio abitativo, in forme solo apparentemente estreme. lo confesso, sono entusiasta. Certo, se ho accettato e voluto far tanta strada per questa mostra e’ evidente che l’argomento m’interessa ben oltre la facile curiosita’ e che di tutti gli artisti cinetici, Biasi rappresenta una certezza ma sono riuscito a vivere le opere con un’intensita’ alla quale un po’ tutti non siamo piu’ abituati. E’ quell’insieme di ammirazione per l’intelligenza, l’intuito, astrazione e tecnica che in Biasi trovano un alto rappresentate.
E’ lo stupore della scoperta e del gioco come solo da bambini si puo’ vivere, e’ l’essere dentro la storia e nel contempo nel futuro che poteva essere e non e’ escluso che accada. Soprattutto pero’ e’ la conferma di trovarsi innanzi un grande artista che oltre le pagine patinate lette, rilette, viste e godute in innumerevoli cataloghi e libri, si propone dal vivo in tutta la sua incredibile bellezza.
Avrei voluto visitare prima la mostra per poterla consigliare per tempo ma dato l’enorme successo la chiusura  e’ stata prorogata al 20 Novembre, percio’ c’e’ ancora tempo. L’ingresso e’ gratuito e consiglio di reinvestire i soldi risparmiati nel catalogo che a breve recensiremo. Entusiasmante, dico davvero.

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