Fanteria dello spazio – Robert A. Heinlein (estratto)

Il centro di reclutamento era nell’atrio, una specie di chiosco, separato dalla sala da una ringhiera. Alla scrivania sedeva un sergente con una vistosissima uniforme da parata e il petto ricoperto di nastrini che per me non significavano niente. Il braccio destro gli era stato portato via talmente di netto che la giacca era stata confezionata senza manica. Inoltre, avvicinandosi alla ringhiera, si poteva vedere che non aveva le gambe.
La cosa non pareva avvilirlo. Carl disse: — Buongiorno. Voglio arruolarmi.
— Anch’io — feci eco.
Lui ci ignorò. Dalla sua sedia accennò una specie di inchino e disse:
— Buongiorno, signorina. In che cosa posso esserle utile?
— Voglio arruolarmi anch’io.
Lui sorrise. — Brava ragazza. Vada nella stanza due zero uno e chieda del maggiore Rojos. Si occuperà di lei. — La guardò dalla testa ai piedi.
— Pilota? — chiese.
— Se è possibile…
— Ne ha tutte le caratteristiche. Bene, vada dalla signorina Rojos. Con un ringraziamento al sergente e un arrivederci a noi, Carmencita se ne andò. L’uomo riportò la sua attenzione su di noi e ci studiò senza nemmeno l’ombra dell’interesse che aveva dimostrato per Carmencita.
— Allora — chiese — dove volete arruolarvi? In salmeria?

Leggi il resto dell’articolo